Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.
La fine dell’anno comporta sempre un bilancio della gestione, che nel nostro caso riguarda sei mesi di operativita’.
Dal 1 luglio il mercato ha fatto – 10%, il trading system circa + 5. Gino Pippi ha di che essere abbastanza soddisfatto. Il risultato e’ stato raggiunto senza l’utilizzo della leva e di strumenti derivati (opzioni), ma soprattutto senza la modalita’ short (proprio in un periodo di trend ribassista del mercato).
Nel corso della “sperimentazione” si e’ dato corso a due modifiche nel trading system che lo hanno reso meno “speculativo” : appunto eliminazione della modalita’ short (quando il mercato scende e scatta lo stop loss, si rimane liquidi, ma non si opera “al ribasso”), allungamento del periodo di osservazione, (con conseguente diminuzione del numero di operazioni).
L’obiettivo che ci eravamo dati: “battere il benchmark”, e’ stato ampiamente conseguito.
Ho svolto una rapida ricognizione dei risultati dei fondi azionari Italia, tramite il sito morningstar : di 84 fondi , negli ultimi 6 mesi, non uno ha dato rendimento positivo ! Il “migliore” ha perso il 4,1%, quello che ha fatto peggio il 16,37 %. Due terzi dei fondi considerati hanno un rendimento compreso tra – 9,50 e – 13,50 %.
Dal 2015 utilizzero’, per questa “esercitazione”, l’indice eurostoxx50 (comprende le prime 50 aziende europee, titoli per capirci, come Danone, Bmw, Eni, Total, Philips …)