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trend

 

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Tra   salite e discese, anche corpose,  il mercato tiene l’impostazione di consolidamento. Per il nostro Gino Pippi, nessun intervento,  almeno finche’ si rimane sopra a 19000 punti.

Di seguito i tre grafici inseriti nelle settimane precedenti.  Dave Landry  non avrebbe dubbi su dove andare long, short oppure…lasciar perdere…

Quest’ ultimo, purtroppo,   proprio il grafico del nostro indice !

dow           trend positivo

Immagine        trend negativo

Nuova immagine bitmap       trend  ?

teniamo le posizioni

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.

Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Una settimana di consolidamento per  il nostro indice.

Intanto altre borse macinano  risultati  notevoli: Stati Uniti  e Germania, ma anche India  e Taiwan sono sui  (o vicino)  massimi  assoluti … Per  quanto riguarda il nostro  Gino Pippi  nessun intervento,  almeno finche’ si rimane sopra a 19000 punti.

Sempre a proposito del concetto di  “individuazione di trend” di seguito un altro grafico a 5 anni  di un indice di borsa…

Nuova immagine bitmap

quadro grafico in miglioramento

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Una settimana di recupero per  il nostro indice (“recupero”, mentre gli indici americani sono sui massimi assoluti), che contribuisce a ricostruire una struttura grafica se non di rialzo, almeno di consolidamento.  Due livelli importanti da tenere a mente sono intorno a 17500 (minimo dell’anno) e 18400 . Come stop di breve 19000.

Sempre a proposito del concetto di  “individuazione di trend”,  di seguito un altro grafico a 5 anni, questa volta di un indice di borsa

dow

 

economia e borsa

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Generalmente, l’andamento delle economie  e’ abbastanza rispecchiato dagli  indici di borsa. I  listini  europei sono piu’ deboli di quello americano. Germania, Giappone e Stati Uniti hanno recuperato i livelli ante crisi mutui subprime  (2007-2008) mentre noi, anche considerando i dividendi, siamo sotto di  oltre il 30%.

Per il Giappone il discorso sarebbe piu’ complesso, perche’ in realta’ i massimi assoluti risalgono al 1989, mentre per Germania e Stati Uniti siamo di fronte ai valori piu’ alti “di tutti i tempi”. Quando si parla di investimenti e’ meglio avere una visione globale, mentre mediamente il risparmiatore italiano tende ad avere azioni e obbligazioni della banca “sotto casa”…

Tornando al nostro indice, malgrado la rottura verso il basso della congestione, il trading system non genera segnali, ne’ di incremento delle posizioni, ne’ di stop loss. Le quotazioni  pero’ aggiornano i livelli di intervento :  stop sui minimi, circa 18400, e  incremento a rottura 19800.

alta volatilita’

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Permane una forte volatilita’ : chiaro segnale di indecisione e di forte tensione tra forze rialziste e ribassiste.  Tarato sul medio termine,  il nostro trading system non genera  segnali, ne’ di incremento delle posizioni, ne’ di stop loss.

Mps e Carige non reggono allo stress ? Seduti sulla riva del fiume …

 

Dopo  la pubblicazione degli stress test da parte della BCE aumenta  la volatilita’,  soprattutto, ovviamente, delle azioni del settore  bancario.  L’indice Ftsemib, avendo una presenza  di titoli bancari maggiore degli altri listini, amplia i movimenti. Il nostro trading system prescrive  cautela, ma non  genera  segnali, ne’ di incremento delle posizioni, ne’ di stop loss. Gino Pippi osserva con attenzione, ma senza intervenire (seduto, appunto,  sulla riva del fiume). Nel contempo la borsa americana insegue nuovi record,  grazie anche alle politiche espansive giapponesi …

Siccome diverse persone  mi hanno chiesto valutazioni su singoli titoli, nonostante la mia predilezione per il trading sugli indici,  inserisco una breve sintesi dei concetti a mio avviso piu’ importanti dell’ investimento  azionario (peraltro tutti gia’ contenuti nel presente sito), premettendo che non conosco il futuro, e che quindi  per me l’unico metodo utilizzabile  e’ la ricerca di trend.

Dalla sezione operativita ‘, articolo su “Il trading azionario”:

Non seguire mai i consigli dei “bene informati”,  specie se parenti, amici o sportellisti bancari. Non farsi influenzare dalle centinaia di analisi e opinioni che quotidianamente vengono formulate. Nella quasi totalita’ di casi sono pesantemente influenzate da “conflitto  di interessi”,  quando non sono vere e proprie “trappole”.  

Non comprare mai solo perché il prezzo di una azione è basso, e allo stesso modo non vendere solo perché il prezzo è alto. Lasciar correre gli utili e tagliare le perdite.  Nessuno potra’ mai dire quando un bottom e’ un bottom (o un top un top) fino a che questo non si sia verificato (Michael Marcus)

Avere la forza di ammettere uno sbaglio e chiudere una posizione, anche se in perdita. Una delle lezioni piu’ difficili nella vita e’ quella di imparare ad ammettere un errore. Chi non accetta il verdetto del mercato ne sopportera’ le conseguenze (Martin J. Pring)

Bisogna abituarsi ad usare sempre uno stop loss adeguato e non spostarlo o toglierlo una volta piazzato. Inserire  stop reali, subito dopo aver assunto posizione sul mercato. Gli stop-loss “mentali” non funzionano!

Non mediare mai una operazione in perdita: attendere o chiudere. Mediare al ribasso e’ uno dei peggiori errori per l ‘ investitore.

Non andare contro il trend. Non comprare o vendere prima di aver analizzato attentamente  l’andamento sui grafici.  Non cambiare posizione sul mercato senza un buon motivo: mantenerla in base a una motivazione fondata e secondo il precedente piano;  in seguito non chiuderla senza una indicazione precisa del fatto che il trend è cambiato.  Trend is your friend !

Questo in teoria, ma spesso  individuare il trend non e’ facile:  a tal proposito  inserisco il grafico di un titolo bancario relativo agli ultimi 5 anni …

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Per concludere consiglierei inoltre l’ attenta  lettura dell’articolo  ”Psicologia  e investimenti “,  nella sezione metodologia .

 

rimbalzone

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.

 

Il rimbalzo e’ arrivato. Potente  come era stata la discesa.  Gino Pippi mantiene la  posizione,  ma non la incrementa.  Si registrano volatilita’ elevata e una  configurazione grafica  per ora poco convincente :  il trading system segnala cautela.

 

 

 

alluvione

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
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Purtroppo le alluvioni autunnali,  adombrate  nelle “considerazioni” del 14 settembre, sono arrivate, sia nel Paese che a Piazza Affari….

Quelle borsistiche, essendo gia’  “liquidi” di nostro, non ci hanno danneggiato.

Al contrario, la   sovraperformance rispetto all’indice di riferimento  e’ aumentata. Gino Pippi  non compra mai mentre i prezzi scendono…dice che non bisogna cercare di afferrare un coltello che cade ! Atteso il segnale , e’  rientrato  in campo con una quota iniziale,  circa 1250 punti piu’ in basso di dove aveva effettuato l’ultima vendita . Lo stop posizionato sul minimo a 17500.

La discesa delle borse e’ stata abbastanza corale, ma forse troppo repentina. Le quotazioni appaiono molto sacrificate. In assenza di “notizie” clamorose, che  cambino drasticamente lo scenario, e’  possibile  un certo rimbalzo.

 

benchmark, asset allocation e fondi flessibili

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
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Scattato lo stop sulla quota residuale, il nostro Gino Pippi  rimane completamente liquido e, essendo passati   tre mesi dall’inizio di queste “considerazioni”,  possiamo fare un primo bilancio  e alcune osservazioni metodologiche.

Il 1 luglio  l’indice ftsemib della borsa italiana segnava 21300 punti,  venerdi 10 ottobre ha chiuso a  19200, perdendo circa il 10 % . Gino, senza usare la modalita’ short ( non prevista dal sistema che abbiamo scelto),   ha guadagnato  piu’ o meno  il 5%.

Ha cosi’ conseguito una “sovra performance”,  rispetto all’indice di riferimento,  di 15 punti percentuali in 3 mesi. Ha insomma battuto sonoramente il mercato. Risultato che nella letteratura sull’argomento si ritiene molto difficile da fare e da mantenere… Ho sempre ritenuto questa affermazione poco convincente e cerco di spiegarne le motivazioni. Va premesso che:

  • Battere il mercato quando scende e’ abbastanza facile: basta essere poco o nulla investiti (comunque meno del 100%)
  • Una volta conseguita una larga sovra performance (come nel nostro caso) basterebbe essere indicizzati , vale a dire comprare un etf  per la totalita’ del nostro fondo, per continuare   a “battere il mercato” all’infinito…
  • Nel lungo termine solamente fare meglio del benchmark potrebbe essere comunque insufficiente, se ci si confronta con indici (come il nostro o quello giapponese) strutturalmente deboli. Il risultato potrebbe essere di “aver battuto”, con una performance  di  -40%,  un mercato che e’ sceso del 50% …

Quando un amico o conoscente   mi segnala  i buoni risultati  di un qualche fondo in suo possesso  (frequentemente uno tra i  tanti che gli sono stati venduti) , in genere svolgo una minima analisi  sull’andamento  storico in   confronto con un appropriato benchmark . Analisi che normalmente  rileva  tali  fondi  essere sostanzialmente indicizzati, per cui  un etf  sarebbe stato  un alternativa  migliore. Questo perche’  un  gestore di un fondo azionario America  e’ costretto a detenere azioni americane, sia che il mercato salga, sia che il mercato scenda, trattandosi appunto di un fondo che “deve” detenere azioni americane.

L’alternativa che era sembrata vincente poteva essere quella dei fondi flessibili, nei quali il gestore e’  libero di muoversi fra tutte le diverse tipologie di investimento, mutando continuamente la componente azionaria, obbligazionaria e di liquidita’. Su questo argomento sto svolgendo  una ricerca personale, perche’ mi pare argomento di grande interesse.

Purtroppo anche in questo caso pochissime “mosche bianche” battono un benchmark banale e statico, composto da 50% azionario mondiale e 50% obbligazionario mondiale.

Cio’ significa che se un investitore compra due etf, investendoci in ciascuno la meta’ del suo capitale,  fa meglio della maggior parte dei gestori professionali di  fondi flessibili !

Questo accade per svariati motivi : innanzitutto i fondi sono sottoposti a una serie di costi e commissioni (di gestione, di entrata, di uscita, di performance…), secondo, il gestore deve mantenere sempre un a quota non investita, e quindi non redditizia ,  per fare fronte ai riscatti,  terzo (e  piu’ importante)  i gestori tendono ad essere indicizzati , nel bene e nel male, perche’ cosi’ non potranno essere biasimati di aver fatto molto peggio del mercato.

qualcosa e’ cambiato

Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
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Dopo diverse sedute  di congestione doveva rompere in una direzione o nell’altra… Il mercato si e’ indirizzato verso  il basso…

Scattato lo stop a 20200. Gino e Carlo  rimasti con una quota residuale. Chiusura definitiva sui minimi della settimana.