Consuete considerazioni sulla borsa italiana.
Per una corretta interpretazione occorre leggere le premesse metodologiche e gli standard operativi approfonditi negli articoli precedenti.
Generalmente, l’andamento delle economie e’ abbastanza rispecchiato dagli indici di borsa. I listini europei sono piu’ deboli di quello americano. Germania, Giappone e Stati Uniti hanno recuperato i livelli ante crisi mutui subprime (2007-2008) mentre noi, anche considerando i dividendi, siamo sotto di oltre il 30%.
Per il Giappone il discorso sarebbe piu’ complesso, perche’ in realta’ i massimi assoluti risalgono al 1989, mentre per Germania e Stati Uniti siamo di fronte ai valori piu’ alti “di tutti i tempi”. Quando si parla di investimenti e’ meglio avere una visione globale, mentre mediamente il risparmiatore italiano tende ad avere azioni e obbligazioni della banca “sotto casa”…
Tornando al nostro indice, malgrado la rottura verso il basso della congestione, il trading system non genera segnali, ne’ di incremento delle posizioni, ne’ di stop loss. Le quotazioni pero’ aggiornano i livelli di intervento : stop sui minimi, circa 18400, e incremento a rottura 19800.