Il trading azionario

Trovo inutile cercare di indovinare dove si dirigeranno i prezzi, quando risulta molto piu’ semplice, e meno rischioso, attendere di vedere dove essi si dirigono (Ed Seykota)

Premetto che, a mio avviso, non c’e’ nessuna necessita’ di investire in azioni e indici di borsa.

Penso, anzi, che  per la stragrande maggioranza dei risparmiatori siano  molto piu’ indicati  depositi e obbligazioni (magari indicizzate all’inflazione). Siccome personalmente opero su azioni e indici, ho pensato  di inserire alcune considerazioni anche sul trading di borsa.

LE METODOLOGIE DI ANALISI

Ritengo che gli strumenti piu’ utili siano quelli derivati dall’analisi tecnica (in particolare l’analisi grafica). Non credo che i grafici consentano di prevedere il futuro, ma sono convinto che aiutino molto a interpretare la situazione attuale (e a formulare valutazioni sul proseguimento, o meno, delle tendenze in atto). Inoltre un grafico, al contrario di  un bilancio, non puo’ essere falsificato !

Gli strumenti sono quelli piu’ semplici: i grafici a barre, le principali figure dell’analisi tecnica e le medie mobili. Considero di  importanza fondamentale il concetto di  forza relativa sia delle singole azioni che dei settori e degli indici .

A mio avviso e’ consigliabile   impostare le nuove operazioni esclusivamente  a mercati chiusi: la sera per le operazioni piu’ brevi e nel fine settimana, per posizioni di medio-lungo termine. Per  agevolare il monitoraggio del mercato  ho verificato l’ utilita’  del servizio  di ”alert”, tramite sms o mail , fornito  dalle banche on line.[1] Cio’ permette anche un certo “distacco”  dalla  volatilita’ dei mercati.

Ritengo che osservare il nostro portafoglio su intervalli temporali troppo brevi significhi guardare, in realta’, solo  la variabilita’ dello stesso ( il “rumore”), non certo il rendimento, che equivale a una parte limitata della fluttuazione (minore e’ il periodo preso in osservazione, maggiore e’ il rumore rispetto al rendimento).

In altre parole quando verifichiamo  l’andamento dl nostro portafoglio troppo frequentemente la volatilita’ dello stesso viene vissuta come rischio e spesso, sulla pressione emotiva, siamo portati a rivedere continuamente le scelte effettuate … movimentando eccessivamente il portafoglio.

Come dice il mio amico Guido, che di lavoro fa il private banker: “se ogni due minuti guardi il portafoglio… hai troppe azioni !”

Al contrario per avere guadagni (o perdite) consistenti occorre molto tempo.

Unicredit crolla  da oltre 40 euro a 2,2…ma ci mette 5 anni. L’analisi grafica permette di valutare la situazione, prendendo opportuni provvedimenti, vale a dire:

–       diminuire  l’investimento (presa di profitto o alleggerimento)

–       chiudere l’operazione (stop loss)

–       andare short

Normalmente i ribassi consistenti passano attraverso la creazione di nuovi minimi. Quindi occorre prestare grande attenzione  al formarsi  di minimi giornalieri (per chi fa intraday), a quelli settimanali, mensili, trimestrali, annuali…

Prima di fissare un nuovo minimo pluriennale, o magari  assoluto, il titolo deve passare attraverso tutta la sequenza.

Analogamente per i rialzi.

TOLLERANZA ALLE PERDITE, STOP LOSS, MONEY MANAGEMENT

Se il nostro  patrimonio  comprende un 20% di azionario, in caso di discesa   del 20% la perdita conseguente ammonta al  4%; se il  restante 80% , investito per esempio su conti di deposito, ha un rendimento  del  2%, il risultato  complessivo e’  – 2 % … che non ci cambia la vita ; al contrario col  70% di azionario e una discesa del  50% si ottiene  un -35%[2], il cui recupero  diventa problematico. Di qui la necessita’ di   applicare tecniche di  money management , stabilendo in anticipo i livelli di stop loss.

Innanzitutto va valutato attentamente  l’impatto psicologico delle perdite. Che cosa significa per noi  perdere denaro.  Sottolineo il “per noi”,  perche’ ciascun individuo reagisce in maniera diversa. Occorre auto analizzarsi in profondita’, chiedendosi, ” che cosa potrebbe accadere se perdessi 500, 5000, 50000 Euro? Avrebbe un impatto significativo sul mio stile di vita? Sulla mia famiglia o sul mio stato psicologico?”  Bisogna  imparare ad accettare le conseguenze legate al subire una serie di stop-loss consecutivi. Emotivamente, dobbiamo essere completamente consci dei rischi che stiamo assumendo.

Il money management e’ , a mio avviso, la parte piu importante del trading.  E’ meglio avere un sistema mediocre e una buona strategia di money management, piuttosto che il contrario. Questo a causa del fatto che quando si perde denaro, ci si ritrova con un capitale inferiore con cui lavorare. Per riguadagnare il denaro perso, è necessario realizzare una performance percentuale decisamente superiore a quella che si è appena persa. Per esempio se si perde il 10% occorre guadagnare l’11% per andare in pari, col 20 bisogna fare +25, se si perde la meta’ del capitale serve un +100%…Alcune azioni bancarie dal 2007 hanno perso l’80, 90% e occorrerebbero dei mirabolanti +400 o 600% solo per “andare in pari”…

Perdere denaro è infatti di per sé negativo, ma ancor peggio è perderne tanto da pregiudicare definitivamente la possibilita’ di proseguire nell’attività di investitore. Risulta di fondamentale importanza, quindi, assumere un comportamento costante adottando tecniche di protezione del capitale. E proprio in questo consiste il money management.[3]

Le regole da applicare sono abbastanza semplici e intuitive, quello che manca spesso, negli investitori,  e’ la disciplina.

Bisogna abituarsi ad usare sempre uno stop loss adeguato e non spostarlo o toglierlo una volta piazzato. Inserire  stop reali, subito dopo aver assunto posizione sul mercato. Gli stop-loss “mentali” non funzionano!

Non mediare mai una operazione in perdita: attendere o chiudere. Mediare al ribasso e’ uno dei peggiori errori per l ‘ investitore.

Evitare di aumentare il numero o la dimensione  delle  operazioni dopo un operazione in grosso profitto o un lungo periodo di operazioni azzeccate (lo stesso in caso di perdita: l’istinto di rivalsa puo’ essere devastante)

Per finire una raccolta (selezionata) di CONSIGLI OPERATIVI

 Fare l’analisi e/o studiare le proprie strategie a mercato chiuso

Non seguire mai i consigli dei “bene informati”,  specie se parenti, amici o sportellisti bancari. Non farsi influenzare dalle centinaia di analisi e opinioni che quotidianamente vengono formulate. Nella quasi totalita’ di casi sono pesantemente influenzate da “conflitto  di interessi” quando non sono vere e proprie “trappole”.

Avere la forza di mantenere la “propria”  posizione fino a che i “propri” segnali non indicano il contrario. E’ l’unico modo per imparare dai “propri” errori.

Individuare un obiettivo, sia per ogni singola operazione che per tutta la propria attività di trading

Rammentarsi della ciclicità dei mercati: cercare le opportunità in entrambe le direzioni: operare sia al rialzo che al ribasso.

Operare solo su mercati/titoli liquidi.

Non operare su opzioni, warrants, certificati o future se non se ne conoscono a fondo meccanismi e rischi

Mantenere le cose semplici: la complessità genera confusione. La maggior parte delle cose fatte bene e’ semplice, poiche’ il mercato opera sulla base del senso comune, gli approcci migliori per comprenderlo sono fondamentalmente molto semplici (Martin J. Pring)

Comprendere e dominare le emozioni, specie l’incertezza, la paura e l’avidità.  Un buon modo e’ quello di operare solo a fronte di un piano precedentemente preparato. Plan the trade and trade the plan.

 Rimanere umili: la troppa sicurezza produce le peggiori perdite

Essere pazienti: saper aspettare le giuste opportunità è una delle più grandi doti per un  trader. Non chiudere per impazienza, ma soprattutto non aprire per l’ansia di poter perdere un’occasione. Al contrario che nelle corse ippiche, Wall Street vi consente di scegliere il vostro cavallo dopo che la corsa e’ iniziata (Paolo Sassetti)

Non operare se non si è sereni e fisicamente in forma. Operare in momenti in cui non ti senti mentalmente lucido  o emozionalmente tranquillo puo’ provocare veri e propri disastri (Bruce Kovner)

 Essere flessibili e disponibili a cambiare rapidamente strategia se il quadro tecnico cambia. Evitate di far sì che la “speranza” diventi la vostra strategia. L’attaccamento alle proprie opinioni e’ stato il motivo principale che ha portato alla rovina molti operatori di Wall Street (Charles H. Dow)

Non comprare mai solo per incassare il dividendo. Ho visto troppe volte un titolo scendere dopo l’annuncio di un incremento dei dividendi, per cadere nell’errore di comprarlo il primo giorno dopo l’annuncio (Bruce Kovner)

 Non comprare mai solo perché il prezzo di una azione è basso, e allo stesso modo non vendere solo perché il prezzo è alto. Lasciar correre gli utili e tagliare le perdite. Nessuno potra’ mai dire quando un bottom e’ un bottom (o un top un top) fino a che questo non si sia verificato (Michael Marcus)

Incrementare le posizioni solo sui trends molto chiari e molto forti. Non permettere che un profitto si trasformi in una perdita: dopo aver conseguito un profitto congruo alzare lo  stop loss, in modo da proteggere il capitale investito

Dopo aver subito una serie di perdite  consecutive, occorre fermarsi e rianalizzare il mercato e la metodologia di lavoro. Non e’ tempo perso.  Il mercato e le sue occasioni saranno sempre lì ad aspettarvi. Gann riassume il concetto in maniera puntuale: quando realizzate una serie di loss consecutivi, piccoli o grandi che siano, c’è qualcosa di sbagliato in voi, e non sul mercato. Il trend potrebbe esser cambiato. La mia regola è uscire ed aspettare. Studiare la ragione delle perdite. Ricordate che non perderete mai denaro stando fuori dal mercato”

In caso di dubbio non aprire posizioni. Il perfetto investitore deve assomigliare ad un guerriero che non accetta battaglia sempre e comunque, ma decide lui  quando ingaggiare il nemico (Martin J. Pring)

 Avere la forza di ammettere uno sbaglio e chiudere anche se in perdita. Una delle lezioni piu’ difficili nella vita e’ quella di imparare ad ammettere un errore. Chi non accetta il verdetto del mercato ne sopportera’ le conseguenze (Martin J. Pring)

Non andare contro il trend. Non comprare o vendere prima di aver analizzato  il trend sui grafici. Non cambiare posizione sul mercato senza un buon motivo: mantenerla in base a una motivazione fondata e secondo il precedente piano;  in seguito non chiuderla senza una indicazione precisa del fatto che il trend è cambiato. Trend is your friend !

Ricordarsi che il mercato è una macchina per deludere, ma che ha comunque sempre ragione ! (Francesco Caruso)

  

[1] Sostanzialmente si puo’ ricevere un sms  nel momento in cui un titolo raggiunge un certo prezzo predeterminato.

[2] Succede a chi,  durante una discesa del mercato, coglie le “occasioni” e incrementa gli acquisti, ritrovandosi   un patrimonio complessivo  quasi interamente investito in titoli azionari…

[3] Francesco Caruso, Il money management. La gestione del rischio nel trading e la protezione del capitale.